Risparmiateci le lezioni di onestà. Nessuno ha bisogno di ricordarci chi sia più o meno “vicino” al mondo Milan...

Negli ultimi anni il mondo Milan, dal punto di vista mediatico, si è trasformato in un vero e proprio circo. Un’arena dove tutti parlano, spesso a vanvera, cercando di confutare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Ma mentre alcuni si arrampicano sugli specchi per negare la realtà, c’è chi – come noi – ogni giorno sceglie di raccontarla, quella realtà. Dentro e fuori il Milan.

E quando si scrive, ad esempio, che Mike Maignan si è presentato al ritiro in condizioni fisiche molto lontane da quelle che Massimiliano Allegri si aspettava, si solleva subito un coro di negazioni. Eppure non servono solo le nostre fonti per raccontarlo: bastano le immagini, pubbliche, quelle che testimoniano un’evidenza innegabile. Ma c’è sempre qualcuno pronto a giudicare, a dire chi è autorizzato a parlare di Milan e chi no. Come se raccontare la verità fosse un affronto, e non un atto dovuto.

Invece di indignarsi per i fatti, si indignano contro chi li racconta. Il problema del Milan non è chi mostra il marcio, ma chi continua a coprirlo. Soprattutto oggi, in un contesto dove la società si dimostra ogni giorno più dannosa e dove le dinamiche interne al club sono una sequenza tragicomica di errori, scelte sballate e decisioni che rasentano l’assurdo.

Quindi, risparmiateci le lezioni di verità e onestà intellettuale. Nessuno ha bisogno di ricordarci chi sia più o meno “vicino” al mondo Milan. L’epoca delle tavolate con affettati al centro, delle cene piene di sorrisi e comunicati preconfezionati è finita da un pezzo. Le figure fatte, sono ormai incastonate negli archivi della comunicazione rossonera. E in certi casi, più che rispondere, sarebbe meglio tacere.

Forza Milan ❤️🖤