Capitan "pancia piena"...
Maignan si è presentato a Milanello in condizioni pessime, non ha nè la condizione, né la convinzione di una volta. Allegri alle prese con una situazione delicata...
In questa estate cominciata con partenze pesanti, come quelle di Tijjani Reijnders e di Theo Hernández, scelte difficili, come quelle imposte dalla mancanza di un vero budget, a preoccupare ancora di più i nuovi generali del Milan 2025-’26 è il volto spento, e il corpo pesantemente ingrassato, di Mike Maignan… ribattezabile come “Capitan pancia piena” per tanti motivi…
Chi era ieri a Milanello, ha visto e sentito… e durante la partitella in famiglia contro il Milan Futuro (terminata 3-0 per i “grandi”) non ha potuto non notare l’assenza del portiere titolare. Da lì la rincorsa a capirne qualcosa di più e le indiscrezioni raccolte. Mike è fuori condizione e lo avevano notato tutti, vista la pancia con la quale si è presentato. Allegri al momento non è contento della situazione e dell’atteggiamento di quello che dovrebbe dare l’esempio per tutti.
Pietro Terracciano, appena arrivato ha giocato subito, Maignan non si è visto e da quanto ci dicono seppure convocato per la Tournèe, non sta dando nè garanzie, nè buone sensazioni. Ma il punto più inquietante non riguarda nemmeno la sconcertante condizione fisica, che può sempre migliorare, riguarda soprattutto ciò che filtra dai corridoi del centro sportivo, dai volti dei compagni, dai sussurri dei preparatori e dai pensieri del tecnico. Il sospetto che sta prendendo forma è che il giocatore sia rimasto contro voglia e che la “pancia piena” sia uno stato fisico ma anche mentale. Che la sua mente sia ancora a Londra, la destinazione che sognava da mesi e che al Milan Maignan non abbia stimoli. Il Chelsea non ha mai affondato davvero, ma l’idea di vestirsi di blu resta viva nella sua testa, e Maignan sembra vivere la permanenza a Milano come un compromesso, un obbligo, un passaggio forzato.
Da qui, la domanda: può davvero iniziare una stagione così delicata, quella del rilancio dopo il fallimento, con un portiere titolare scontento, appesantito, sfiduciato e reduce da una stagione non certo positiva? Con un uomo che dovrebbe essere la colonna della ricostruzione, ma che sembra il primo a non credere nel progetto? Con uno dei pochi reduci della vecchia guardia – quella dei “senatori” – che invece di alzare la voce pare aver perso interesse?

Il rischio è profondo, e Allegri lo sa. Sa che, per creare un gruppo solido, serve gente convinta. Anche tra i pali. E anche a costo di scelte impopolari. Perché il vero pericolo non è solo tecnico. È psicologico. È vedere chi dovrebbe trascinare diventare un peso. È entrare in campo con uno che sogna di essere altrove. Il Milan, oggi, non può permettersi anche questo.
✍️ Alberto Bianchini
Uno dei motivi per cui vendere Theo e stato giusto.....oltre al fatto che il meglio della loro carriera secondo me lo hanno dato. Rimanere controvoglia quasi mai si rivela la scelta giusta, nel calcio ma anche nella vita. Forza Milan ❤️🖤
Dimostrazione che non è un campione. I veri campioni sono quelli che, dopo un'annata disastrosa, si rimettono in gioco. Lui e Theo hanno deciso di non esserlo